Helen M. Alvaré
Professore di Diritto
Università George Mason
Arlington VA, USA
Consultore del Pontificio Consiglio per i Laici
Introduzione
Mentre il concetto di “complementarità” tra uomini e donne è sempre ben accolto negli ambienti scientifici ed economici, continua ad arrancare in ambito giuridico e politico. Questa nozione, tuttavia, raffigura in maniera importante nel pensiero cattolico la questione dell'uguaglianza e della dignità della donna, e fa parte dell’invito di Papa Francesco ad aiutare il fiorire della donna, del matrimonio e della famiglia. Di conseguenza, è necessario pensare di più a come portare avanti il discorso sulla complementarità, tenendo conto delle sue rappresentazioni sia positive che negative.
Per motivi di lunghezza, questo saggio può solo suggerire un quadro iniziale. In primo luogo, verranno messi in evidenza alcuni dei materiali nella letteratura scientifica ed economica in difesa dei punti di forza differenti e comparabili di uomini e donne, e la sinergia generata dalla combinazione di essi. In secondo luogo, si descriverà l’"ermeneutica del sospetto" applicata alla complementarità, soprattutto nelle arene giuridiche e politiche che toccano la famiglia. In terzo luogo, verranno offerte alcune proposte sul tema del discorso della Chiesa sulla complementarità, data soprattutto la probabilità che il suo discorso su questo argomento si applicherà non soltanto alla situazione delle donne e degli uomini all'interno della Chiesa, ma anche a domande sulla famiglia nella società.
Complementarità e Affari
Anche un semplice sguardo alla recente letteratura sulla complementarità rivela come il concetto stia ottenendo il rispetto e anche l'entusiasmo negli ambienti scientifici ed economici. Neurobiologi, sociologi e altri scienziati stanno trovando prove convincenti delle differenze sessuali, vantaggi comparativi, e similitudini, attraverso le immagini di scansione del cervello, e gli studi qualitativi e quantitativi delle abitudini di uomini e donne, delle interazioni, degli stili di comando, e delle preferenze. Ci sono più di un paio di libri recenti sul tema: Leadership and the Sexes di Michael Gurian e Barbara Annis, La Differenza Essenziale di Simon Baron-Cohen, Lui Che Cosa Poteva Pensare? di Michael Gurian, Il Cervello Femminile Di Lou Ann Brizendine, e di Kathleen Kovner Kline e W. Bradford Wilcox Corpi di Madre, Corpi di Padre: Come Diventare Genitori Ci Cambia dall’Interno all’Esterno, per citarne solo alcuni. Questi e una miriade di altri libri e articoli discutono semplicemente i risultati di decenni di ricerca scientifica. Le loro conclusioni non possono essere riassunte brevemente, ma si può dire che essi indicano differenze tra uomini e donne su tutto, dalla percezione spaziale alle tecniche di risoluzione dei problemi, alla percezione dell’ambiente, ai modelli di memoria e cicli di riposo, per citarne solo alcune categorie. Gli autori fanno risalire le origini di tali differenze a fonti diverse come l'evoluzione, la costruzione biologica, i geni, l’azione ormonale (dal concepimento alla morte), e il condizionamento familiare e sociale. Gli autori sono attenti nel ricordare ai lettori come queste differenze osservate e misurate siano "in media" - vale a dire che ci sono alcune donne che sono meno simili alla donna media e hanno molto in comune con l'uomo medio, e alcuni uomini che sono meno simili all'uomo medio e hanno molto in comune con le donne medie. Allo stesso tempo, gli autori sono convinti che le differenze sessuali siano visibili su tutto il pianeta e lungo la storia.
È giusto dire, inoltre, come gli scienziati che hanno riportato queste osservazioni siano sia irremovibili che ottimisti su diverse questioni: la parità di uomini e donne nel regno dell'intelligenza; come entrambi i sessi fioriscano quando vengono affermati i loro talenti specifici; e le sinergie che si scatenano quando i due sessi uniscono i loro talenti nella famiglia e nei luoghi di lavoro. Ad esempio, gli studiosi della famiglia descrivono i benefici della collaborazione tra le madri con le loro abilità in media superiori nel monitorare il benessere emotivo dei loro figli, ed i padri con i loro metodi in media superiori di interazione giocosa e nello stabilire la disciplina. Gli esperti di business descrivono gli effetti positivi sul posto di lavoro quando le aziende combinano la capacità generalmente superiore delle donne di "leggere" accuratamente contesti di grandi dimensioni, poliedrici, con la capacità generalmente superiore degli uomini di manipolare i sistemi discreti di ingressi e uscite. Gli esperti sottolineano che sia il successo delle dinamiche di lavoro, che il successo nel discernimento delle preferenze dei clienti, richiedano lo sfruttamento di talenti congiunti e complementari maschili e femminili. Utilizzando le parole di una delle principali società di consulenza di business nel mondo: "Sta diventando sempre più chiaro che diversi punti di vista ed esperienze siano fondamentali per risolvere problemi complessi e innovare in mezzo a condizioni in rapido mutamento. In realtà la questione non è donne o uomini, piuttosto è come garantire che le donne e gli uomini lavorino insieme in ruoli decisionali." Http://www.deloitte.com/assets/Dcom-Greece/dttl_ps_genderdividend_130111.pdf (enfasi aggiunta).
Complementarità e Famiglia
In ambito familiare, da principio Dio ha unito i doni del maschio e della femmina non solo attraverso la creazione e la crescita dei figli, ma anche per il loro insegnamento reciproco sull'amore cristiano come senso della vita. La letteratura accademica considerando la complementarità in questo ambiente, però, non assume solitamente questo punto di vista benevolo. È molto diversa dalla letteratura in campo scientifico ed economico. Si caratterizza piuttosto la complementarità come un mezzo deliberatamente adottato dalle autorità al fine di evidenziare le differenze tra uomini e donne con lo scopo di sottomettere le donne agli uomini. In questo modo, continua la letteratura, le autorità cercano di concludere che le differenze delle donne le rendano inadatte per il lavoro, gli onori, i poteri, il reddito, e il rispetto di cui godono gli uomini.
Non sorprende, allora, che la ricerca e gli scritti sui benefici della complementarità per le famiglie (i bambini in particolare) siano stati lenti a svilupparsi, in quanto sono stati dichiarati di per sé ostili alle donne a partire dal 1960. Oggi essa affronta un nuovo ostacolo: è etichettata di per sé ostile alle persone che avvertono attrazione per lo stesso sesso e che chiedono allo stato di riconoscere "il matrimonio tra persone dello stesso sesso". Così, nelle arene giuridiche e politiche, in cui gli argomenti vengono troncati e gli slogan passano per impegno, la complementarità è una piattaforma molto pericolosa.
Rispettare i diritti delle donne, ciò non è privo di ragione. In realtà, l'uso improprio delle indagini sulle differenze tra uomini e donne è stato dilagante in passato, e non è del tutto concluso oggi. Alle donne sono stati negati i diritti umani fondamentali sulla base delle loro differenze con gli uomini, in particolare la loro capacità di avere figli. Abbiamo sentito questa storia ripetuta così spesso - anche nella Lettera alle donne di Giovanni Paolo II - che ciò può perdere il suo potere di scioccare, anche se non dovrebbe. In poche parole: dove le donne differivano in media dagli uomini, le differenze sono state contrassegnate come debolezze o lacune. Sono state usate come giustificazione per negare alle donne sia uguali diritti di fronte alla legge che uguali riconoscimenti nella sfera privata. Inoltre, i progressi per superare questa situazione sono ancora piuttosto impari in tutto il mondo. Così, ancora oggi, il lavoro domestico come questione privata o come lavoro retribuito rimane sottovalutato. L'interazione umana è spesso sacrificata in nome dell’efficienza. I modelli di leadership collaborativi vengono regolarmente disattesi.
Queste premesse, dunque, non intendono spazzare via le preoccupazioni su come usare il quadro di complementarità con assicurazioni semplici sul fatto che l'oratore non intenda nulla di male, ma che in realtà voglia promuovere i diritti umani di tutti i soggetti coinvolti. Piuttosto, le discussioni positive sulla complementarità dovrebbero iniziare con il protagonista che riconosce l’uso improprio del concetto nel passato, e fornisce una tabella di marcia che esclude la possibilità di fomentare la discriminazione ingiusta in futuro. Allo stesso tempo, il protagonista può offrire oggi, forse in modo più sicuro che mai in passato, un esempio per esplorare i benefici che devono essere generati dal riconoscimento e dallo sviluppo dei doni in media peculiari dei sessi, e per riunirli in un’unica iniziativa – che sia in famiglia o nel mondo esterno alla famiglia.
Perché l’argomento dei benefici della complementarità è particolarmente forte oggi? Ci sono molte ragioni. Uno, i dati scientifici in questo settore sono in crescita esponenziale, come indicato in precedenza.
Due, i riconoscimenti della complementarità provengono da fonti che in precedenza erano riluttanti. Negli Stati Uniti, una delle donne più potenti che servono l'amministrazione Obama ha scritto un saggio famoso e dirompente sulle donne in cui ha dichiarato semplicemente:
"È un fatto indiscutibile – gli uomini e le donne sono diversi in molti aspetti fondamentali, radicati nella loro neurobiologia e nella loro formazione culturale. ... Così tanto del comportamento di uomini e donne è programmato, radicato nei nostri cervelli, e anche culturalmente influenzato. ... Deve essere fatta ancora molta formazione multiculturale e sulla diversità per le donne e gli uomini affinché essi abbraccino totalmente le loro differenze, e capiscano che è la diversità e la differenza che ci rende più forti e più competitivi."
Tre, le esperienze delle donne nel corso dell'ultimo mezzo secolo sembrano averle convinte che è insoddisfacente tentare di essere "due persone diverse" a casa e al lavoro; vogliono essere loro stesse autentiche in entrambi i luoghi. Le donne hanno quindi molto da guadagnare da un riconoscimento dei loro doni unici, così come dei doni che condividono con gli uomini. Sulla base di queste evidenze, sia i datori di lavoro che lo Stato potrebbero essere più facilmente portati ad adottare le politiche che le donne vogliono.
Quattro, il business-case che permette il fiorire della complementarità è sempre più forte. Questo ha applicazioni sia nella Chiesa che nelle imprese non religiose. Così è il caso di complementarità nella famiglia, anche se in questo settore è necessaria molta più ricerca, data la nevralgia che ha circondato questo tema in ambito familiare nel passato e che continua ancora oggi.
Cinque, rispetto alla famiglia, vi è una crescente evidenza che il benessere dei bambini dipenda dai contributi stabili e complementari di entrambi i genitori. Nella misura in cui la cultura si preoccupa per l'influenza più importante sulla socializzazione che c'è sui bambini - la famiglia - dovrebbe preoccuparsi della complementarità.
Sesto e ultimo, è così tanto importante che la teologia cattolica dipende dalla complementarità (questo è vero, in realtà, in molte tradizioni religiose di tutto il mondo, ma è al di là della competenza di questo saggio). Quando diciamo che il maschio e la femmina insieme raffigurano Dio; quando diciamo che gli esseri umani sono una comunità di persone che riflettono l'identità trinitaria di Dio; quando diciamo che il matrimonio è un assaggio del rapporto tra Cristo e la Chiesa; e quando si dice che la famiglia è la scuola dell'amore che prepara l'essere umano ad amare e servire ogni "prossimo" che lui o lei incontra nel mondo - quando diciamo ognuna e tutte queste cose - contiamo sulla comprensione di complementarità.
Questo è un ottimo momento per gli studiosi di molte discipline per riprendere la ricerca e la riflessione su questo tema di complementarità. Per i cattolici, questo lavoro può aiutare le iniziative di Papa Francesco sulle donne, così come sul matrimonio e la famiglia.