Recensione di Paolo Siniscalco e Xenio Toscani
Paolo VI e Chiara Lubich, un papa e una laica in sintonia, interpreti del loro tempo, testimoni, profeti e costruttori della Chiesa del Concilio e del dialogo.Questa è l’impressione di fondo che lascia la lettura del 34° volume delle Pubblicazioni dell’Istituto Paolo VI, una collana stampata dal centro bresciano di studi su Montini. Si tratta degli atti di un convegno tenuto a Castel Gandolfo e organizzato pure dal Centro Chiara Lubich di Rocca di Papa. Introdotto da Maria Voce (con premessa di Angelo Maffeis) il libro è un grande mosaico che ci dà l’immagine intera e viva di questi due protagonisti della Chiesa e del mondo contemporaneo. Le 8 tessere si devono a studiosi del calibro di Andrea Riccardi (che parla dei Focolarini nel quadro dei movimenti ecclesiali), Alberto Monticone (che interviene sul rapporto fra Paolo VI e l’apostolato dei laici, anticipato dalla Lubich), Lucia Abignente (che illustra la profonda comunione spirituale fra Montini e Chiara), Paolo Siniscalco (che racconta con passione la presenza e attività dell’Opera nei Paesi dell’Est), Joan Patricia Back (che evidenzia la sinergia del papa e della fondatrice nell’impegno ecumenico), Alberto Lo Presti (che analizza il rapporto fra spiritualità profetica dei Focolari e dottrina sociale della Chiesa montiniana), Adriana Cosseddu (che commenta gli statuti e ripercorre le fasi del riconoscimento ecclesiale) e Piero Coda (che approfondisce il carisma dell’unità in relazione al Vaticano II e alla Ecclesiam Suam).