Riscoprire la bellezza di essere cristiani è un impegno fondamentale per ciascun fedele laico. I Padri della Chiesa sono stati grandi maestri in questo senso. San Leone Magno così esortava i cristiani del suo tempo: “Riconosci, cristiano, la tua dignità!...”. E a sua volta Sant’Ignazio d’Antiochia ammoniva: “Non basta essere chiamati cristiani, ma bisogna esserlo davvero”. Notiamo quanto sia impegnativo il nome “cristiano” che portiamo! San Gregorio di Nissa scriveva: “La bontà del Signore nostro, dunque, ci ha resi partecipi di questo nome che è il primo e più divino fra tutti, e noi, fregiati dal nome di Cristo, ci diciamo «cristiani». Ne consegue necessariamente che tutti i concetti, compresi in questo vocabolo, si possono ugualmente vedere espressi in qualche modo nel nome che portiamo noi. E perché allora non sembri che ci chiamiamo falsamente «cristiani» è necessario che la nostra vita ne offre conferma e testimonianza...”. Dobbiamo, dunque, andare fieri di essere cristiani, liberi dai complessi d’inferiorità nei confronti del mondo non cristiano che ci circonda.
E fieri di essere cristiani, siamo chiamati anche a riscoprire sempre di nuovo la realtà della Chiesa come grande famiglia di Dio, come comunione organica in cui ogni battezzato ha un posto e un compito da adempiere: nelle Chiese locali, nelle parrocchie, nelle associazioni, nei movimenti ecclesiali e nelle nuove comunità. La missione della Chiesa ci coinvolge tutti: sacerdoti, laici e religiosi! Occorre che i fedeli laici assumano fino in fondo la propria responsabilità nel portare avanti la missione della Chiesa nel mondo. Nell’Esortazione apostolica postsinodale Africae munus il Papa Benedetto XVI ci ricorda che i fedeli laici sono chiamati ad essere “ambasciatori di Cristo” (2Cor 5,20) nello spazio pubblico, nel cuore del mondo: vale a dire, ancora una volta, “lievito evangelico”, “sale della terra”, “luce del mondo”... Ecco, dunque, oggi la grande sfida per i fedeli laici: dare il proprio contributo concreto alla costruzione di una società sempre più rispettosa della dignità della persona umana, dei suoi diritti fondamentali, di una società più solidale con i deboli e i poveri...
