Quaresima: tempo di spogliazione...

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Con la celebrazione del toccante rito dell’imposizione delle ceneri (“Ricordati che sei polvere...”) siamo entrati nel tempo di Quaresima che non è altro che un itinerario di preparazione spirituale alla Pasqua - cuore dell’anno liturgico della Chiesa. Ma come accogliere questo immenso dono che il Signore ci offre ogni anno? Una volta sono rimasto molto colpito da una iscrizione latina posta sulla porta d’ingresso di un antico monastero, che diceva: Intra totus. Mane solus. Exi alius. Entra con tutto te stesso; rimani solo; esci diverso. Intra totus: entra con tutto te stesso… Quanto è importante entrare nella Quaresima così come siamo oggi, senza nascondere nulla, e permettere che il Signore possa toccare, illuminare e trasformare tutto il nostro essere e tutta la nostra vita. Mane solus: rimani solo. In questo tempo, abbiamo bisogno in modo speciale di fare silenzio dentro di noi e di vivere un po’ di deserto, abbiamo bisogno di rimanere soli per ascoltare il Signore, per meditare la sua Parola, per esaminare il nostro cuore e la nostra coscienza. Quanto chiasso c’è spesso attorno a noi e dentro di noi, un chiasso che ci rende sordi alla voce di Dio e dei fratelli! Exi alius: esci diverso, esci trasformato! Davvero la grazia del cammino quaresimale è capace di cambiare la nostra vita. Tu dici: quanti propositi ho fatto finora ed i risultati sono stati sempre così mediocri! Oggi il Signore ti assicura: questa è la volta giusta! Ricomincia, io sono con te! Allora: Intra totus. Mane solus. Exi alius… Ecco una semplice proposta per vivere la Quaresima di quest’anno.

Ma cerchiamo di essere ancora più concreti... Il Santo Padre Francesco nel suo Messaggio per la Quaresima di quest’anno ha scelto il tema della povertà come parola-guida di questo tempo. E per capire il senso cristiano della povertà, bisogna guardare sempre alla povertà di Cristo. «Gesù Cristo: da ricco che era, si è fatto povero per voi, perché voi diventaste ricchi per mezzo della sua povertà» (2Cor 8,9). Cristo si è spogliato, si è “svuotato”, per rendersi in tutto simile a noi. Ma lo scopo di farsi povero non è la povertà in sé stessa - spiega il Papa (cfr Messaggio per la Quaresima 2014). Gesù si è fatto povero per farci ricchi per mezzo della sua povertà. Siamo stati liberati, dunque, dalla schiavitù dei nostri peccati per mezzo della sua povertà. «La povertà di Cristo che ci arricchisce è il suo farsi carne, il suo prendere su di sé le nostre debolezze, i nostri peccati, comunicandoci la misericordia infinita di Dio. La povertà di Cristo è la più grande ricchezza» (ibidem). E Dio - sottolinea il Papa - continua anche oggi a salvare gli uomini e il mondo mediante la povertà di Cristo, il quale si fa povero nei Sacramenti, nella Parola, nella Chiesa.

Ma come possiamo applicare questa bella meditazione del Santo Padre Francesco al nostro modo di vivere la Quaresima di quest’anno? Ecco la risposta: «La Quaresima - scrive il Papa - è un tempo adatto alla spogliazione; e ci farà bene domandarci di quali cose possiamo privarci al fine di aiutare e arricchire altri con la nostra povertà. Non dimentichiamo che la vera povertà duole: non sarebbe valida una spogliazione senza questa dimensione penitenziale. Diffido di elemosina che non costa e che non duole...» (ibidem). Così Papa Francesco.

Allora davvero questa Quaresima sia per tutti noi un tempo di spogliazione... E per imparare l’arte della spogliazione dobbiamo andare ad Assisi, dobbiamo guardare San Francesco. Ricordiamo quando Francesco si spogliò davanti al padre, al Vescovo e alla gente di Assisi... Fu un gesto profetico che, a distanza di secoli, ha ancora molto da dire a ciascuno di noi. Papa Francesco ha spiegato il significato di questo gesto in occasione della sua visita ad Assisi lo scorso anno: «La spogliazione di San Francesco ci dice semplicemente quello che insegna il Vangelo: seguire Gesù vuol dire metterlo al primo posto, spogliarci di tante cose che abbiamo e che soffocano il nostro cuore, rinunciare a noi stessi, prendere la croce e portarla con Gesù. Spogliarsi dell’io orgoglioso e distaccarsi dalla brama di avere, dal denaro, che è un idolo che possiede»(Incontro ad Assisi con i poveri assistiti dalla Caritas, 4 ottobre 2013). E facciamo attenzione - se non siamo capaci di accogliere tale messaggio circa la spogliazione - secondo Papa Francesco - «diventeremo cristiani di pasticceria, come belle torte, come belle cose dolci! /.../ ma non cristiani davvero!» (ibidem). La spogliazione è dunque una cosa seria... Qui si decide il nostro essere o non essere cristiani. E la Quaresima di quest’anno ce lo ricorda con particolare insistenza!

Messaggio del Presidente


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