“Bota fé” è una espressione caratteristica utilizzata comunemente dai brasiliani che abbiamo sentito spesso ripetere da papa Francesco in questi giorni. Significa “metti fede”, “aggiungi la fede”, ingrediente necessario per la riuscita di tutte le cose e specialmente di una vita felice. Oggi è stata appunto la giornata della fede, qui a Rio de Janeiro, e questo è stato il filo conduttore delle catechesi vissute dai giovani con i loro vescovi nei diversi luoghi della città, come anche degli interventi del Santo Padre.
In una giornata ancora piovosa, tanto che si è deciso di svolgere a Copacabana tutti gli eventi della GMG, essendo allagato il terreno preparato per la Veglia di sabato e la Messa di domenica, il Santo Padre ha voluto incontrare i poveri andandoli a visitare a casa loro, nella comunità di Varginha, piccola favela che rappresenta, nel cuore del Papa, tutti i poveri del Brasile. Accolto calorosamente dalla popolazione, papa Francesco ha fatto un giro della favela stringendo centinaia di mani, prendendo in braccio e accarezzando diversi bambini. Ha parlato dell'importanza dell'accoglienza, contro la cultura dell'egoismo e, rivolto particolarmente ai giovani ha detto: “Cercate voi per primi di portare il bene, di non abituarvi al male, ma di vincerlo. La Chiesa vi accompagna, portandovi il bene prezioso della fede, di Gesù Cristo”. “Oggi a tutti voi, in particolare agli abitanti di questa comunità di Varginha dico: non siete soli, la Chiesa è con voi, il Papa è con voi. Porto ognuno di voi nel mio cuore e faccio mie le intenzioni che avete nell’intimo: i ringraziamenti per le gioie, le richieste di aiuto nelle difficoltà, il desiderio di consolazione nei momenti di dolore e di sofferenza. Tutto affido all’intercessione di Nostra Signora di Aparecida, Madre di tutti i poveri del Brasile”. Con grande semplicità il Papa ha fatto visita a una famiglia della comunità, condividendo per qualche momento la loro vita e lasciando la sua benedizione.
Di ritorno a Rio de Janeiro, papa Francesco ha voluto incontrare nella Cattedrale metropolitana i giovani argentini. Parlando a braccio, il Papa si è domandato cosa egli stesso si attende dopo la Gmg: “Mi aspetto che i giovani facciano rumore nelle diocesi”, che “la Chiesa vada nelle strade”, evitando “mondanità, clericalismo e chiusure”. “La fede in Cristo non è uno scherzo, è uno scandalo. La croce continua a essere uno scandalo, ma è anche l’unico cammino sicuro”. “La fede deve fare rumore, disturbare, la fede non va annacquata”. Il Papa ha quindi indicato ai giovani presenti di fare riferimento alle Beatitudini del Vangelo e ha concluso chiedendo, come sempre, “pregate per me, ne ho bisogno”.
Si prepara la serata, la lunga e bellissima spiaggia di Copacabana risuona delle voci e dei colori di tutto il mondo: è la festa per l'accoglienza del Papa, dove finalmente il Santo Padre incontra tutti i pellegrini venuti a Rio: circa un milione di persone si sono radunate intorno al Papa che ha abbracciato tutti, i presenti e i lontani, con “cuore di Pastore”. “Il Cristo Redentore, dalla cima del monte del Corcovado, ci accoglie in questa bellissima città di Rio!”, ha poi affermato, prima di esprimere i ringraziamenti al cardinale Stanislaw Rylko, presidente del Pontificio consiglio per i laici, che ha promosso la Giornata; all’arcivescovo di Rio, monsignor Orani João Tempesta, e a tutti quelli che hanno contribuito ad organizzare l’evento.
Papa Francesco ha chiesto poi un forte applauso per Benedetto XVI, che ha invitato i giovani a questa XXVIII GMG: “ho chiesto a Benedetto di accompagnarci con le sue preghiere e lui in questo momento ci sta guardando”, ha detto il Santo Padre.
Nel suo saluto il Papa ha rievocato la pagina evangelica della chiamata degli apostoli: “Guardando questo mare, la spiaggia e tutti voi, mi viene in mente il momento in cui Gesù ha chiamato i primi discepoli a seguirlo sulla riva del lago di Tiberiade. Oggi Gesù ci chiede ancora: Vuoi essere mio discepolo? Vuoi essere mio amico? Vuoi essere testimone del mio Vangelo?”. Il Papa si è quindi rivolto ai giovani: “Nel cuore dell’Anno della fede queste domande ci invitano a rinnovare il nostro impegno di cristiani. Le vostre famiglie e le comunità locali vi hanno trasmesso il grande dono della fede, Cristo è cresciuto in voi”; “Con Lui tutta la nostra vita si trasforma, si rinnova e noi possiamo guardare la realtà con occhi nuovi, dal punto di vista di Gesù, con i suoi stessi occhi”. Per questo “oggi vi dico con forza: ‘metti Cristo’ nella tua vita e troverai un amico di cui fidarti sempre; ‘metti Cristo’ e vedrai crescere le ali della speranza per percorrere con gioia la via del futuro; ‘metti Cristo’ e la tua vita sarà piena del suo amore, sarà una vita feconda”.
Il Brasile intero si è poi presentato agli occhi del Papa e di tutti i giovani presenti attraverso una serie di coreografie e di canti che ricordavano come la fede in Gesù Cristo sia nell'atto stesso di fondazione del Paese. La festa chiude una lunga e impegnativa giornata, piena di emozioni e di incontri.