I giovani sono il futuro, non creiamo una generazione senza lavoro: così il Papa sul volo verso Rio

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2013-07-22 Radio Vaticana

Durante il volo verso Rio, il Papa ha salutato i giornalisti del seguito, uno per uno, ricordando che in questo suo primo viaggio internazionale vuole andare a trovare i giovani nella concretezza del tessuto sociale in cui vivono. Dunque giovani non isolati dalla loro vita perché quando noi isoliamo i giovani – ha detto il Papa – noi facciamo un’ingiustizia: i giovani appartengono ad una famiglia, una patria, una cultura, una fede, hanno un’appartenza non dobbiamo isolarli, loro davvero sono il futuro di un popolo. Ma non soltanto loro: loro sono il futuro perché hanno la forza, sono giovani, andranno avanti. Ma anche gli anziani, sono il futuro di un popolo. Un popolo ha futuro se va avanti con entrambi: con i giovani e con gli anziani.

Penso – ha proseguito - che noi facciamo un’ingiustizia con gli anziani: loro non hanno mai smesso di dare, loro hanno la saggezza, la saggezza della vita, la saggezza della storia, la saggezza della patria, la saggezza della famiglia, e di questo noi abbiamo bisogno. E per questo dico che io vado a trovare i giovani, ma nel loro tessuto sociale, principalmente, con gli anziani. E’ vero che la crisi mondiale non fa cose buone con i giovani. Ho letto la settimana scorsa la percentuale dei giovani senza lavoro: pensate che abbiamo il rischio di avere una generazione che non ha avuto lavoro, e dal lavoro viene la dignità della persona. I giovani, in questo momento, sono in crisi. Noi – ha detto il Papa - siamo abituati a questa cultura dello scarto: con gli anziani si fa troppo spesso. Ma anche adesso con tanti giovani senza lavoro, anche a loro arriva la cultura dello scarto. Dobbiamo finire con questa abitudine di scartare! No! Cultura della inclusione, cultura dell’incontro, fare uno sforzo per portare tutti alla società! E’ questo un po’ il senso – ha detto Papa Francesco - che io voglio dare a questa visita ai giovani.

Infine, il Papa ha ringraziato i giornalisti chiedendo loro di aiutarlo in questo viaggio per il bene della società e il bene dei giovani, il bene degli anziani. E scherzando con i giornalisti ha concluso: rimango come il profeta Daniele, un po’ triste, perché ho visto che i leoni non erano tanto feroci! Grazie tante, grazie tante. Un abbraccio a tutti! Grazie!

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