Papa Francesco e gli sport

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Papa Francesco è un appassionato di calcio e ha portato con sé l’amore per la maglia fino in Vaticano. Da piccolo si godeva con gli amici le partite nel campo da gioco della chiesa della Medaglia Miracolosa, nel suo quartiere nativo di Flores. E fu suo padre, Mario Bergoglio, che lo condusse in questo percorso e gli trasmise la passione per la sua squadra preferita, il San Lorenzo de Almagro, un club che un sacerdote fondò nel 1908 per salvare i bambini che vivevano sulla strada.

Le 10 frasi calcistiche del Papa

In occasione dei Mondiali in Brasile, papa Francesco ha trasmesso a tutti gli amanti del calcio un video messaggio nel quale ha espresso i suoi auspici per questo campionato: La mia speranza è che, oltre a essere una festa sportiva, questa Coppa del Mondo possa divenire una festa di solidarietà tra i popoli. Ed ha aggiunto: un gioco e allo stesso tempo un’occasione di dialogo, di comprensione, di arricchimento umano reciproco.

Video

Il “Papa della fine del mondo” non teme di usare metafore dal mondo dello sport nelle sue udienze, per arrivare ai cuori degli uomini e delle donne. Ecco, qui di seguito, dieci espressioni calcistiche pronunciate da papa Francesco nei suoi discorsi e catechesi.

1. Se in uno stadio, pensiamo qui a Roma all’Olimpico, o a quello di San Lorenzo a Buenos Aires, in una notte buia, una persona accende una luce, si intravvede appena, ma se gli oltre settantamila spettatori accendono ciascuno la propria luce, lo stadio si illumina. Facciamo che la nostra vita sia una luce di Cristo; insieme porteremo la luce del Vangelo all’intera realtà. (Udienza Generale – 13 giugno 2013)

2. La maggior parte di voi ami lo sport. E qui in Brasile, come in altri Paesi, il calcio è passione nazionale. Si o no? Ebbene, che cosa fa un giocatore quando è convocato a far parte di una squadra? Deve allenarsi, e allenarsi molto! Così è la nostra vita di discepoli del Signore. (Veglia di preghiera con i giovani - Sabato, 27 luglio 2013)

3. Quando il nostro cuore è una terra buona che accoglie la Parola di Dio, quando “si suda la maglietta” [si sudano sette camicie NDR] cercando di vivere da cristiani, noi sperimentiamo qualcosa di grande: non siamo mai soli, siamo parte di una famiglia di fratelli che percorrono lo stesso cammino: siamo parte della Chiesa. (Veglia di preghiera con i giovani - Sabato, 27 luglio 2013)

4. Il campo. Il campo oltre ad essere un luogo di semina è luogo di allenamento. Gesù ci chiede di seguirlo per tutta la vita, ci chiede di essere suoi discepoli, di “giocare nella sua squadra”. (Veglia di preghiera con i giovani - Sabato, 27 luglio 2013)

5. Ragazzi e ragazze, per favore: non mettetevi nella “coda” della storia. Siate protagonisti. Giocate in attacco! Calciate in avanti, costruite un mondo migliore, un mondo di fratelli, un mondo di giustizia, di amore, di pace, di fraternità, di solidarietà. Giocate in attacco sempre! (Veglia di preghiera con i giovani - Sabato, 27 luglio 2013)

6. Cari amici, non dimenticate: siete il campo della fede! Siete gli atleti di Cristo! Siete i costruttori di una Chiesa più bella e di un mondo migliore. (Veglia di preghiera con i giovani - Sabato, 27 luglio 2013)

7. Gesù ci offre qualcosa di superiore della Coppa del Mondo! Qualcosa di superiore della Coppa del Mondo! Gesù ci offre la possibilità di una vita feconda, di una vita felice e ci offre anche un futuro con Lui che non avrà fine, nella vita eterna. (Veglia di preghiera con i giovani - Sabato, 27 luglio 2013)

8. Vi chiedo di vivere lo sport come dono di Dio, un’opportunità per portare a frutto i vostri talenti, ma anche una responsabilità. Cari giocatori, vorrei ricordarvi specialmente che con il vostro comportamento, sia sul campo sia fuori, nella vita, siete un punto di riferimento. (Discorso alle delegazioni delle squadre nazionali di calcio di Argentina e Italia – 13 agosto 2013)

9. Lo sport è importante, ma deve essere vero sport! Il calcio, come alcune altre discipline, è diventato un grande business! Lavorate perché non perda il carattere sportivo. Anche voi promuovete questo atteggiamento di "dilettanti" che, d'altra parte, elimina definitivamente il pericolo della discriminazione. Quando le squadre vanno per questa strada, lo stadio si arricchisce umanamente, sparisce la violenza e tornano a vedersi le famiglie sugli spalti (Discorso alle delegazioni delle squadre nazionali di calcio di Argentina e Italia – 13 agosto 2013)

10. Cari amici, prego per voi, che possiate portare avanti questa vocazione così nobile dello sport. Chiedo al Signore che vi benedica e alla Vergine Madre che vi custodisca. E, per favore, vi chiedo che preghiate per me, perché anch’io, nel “campo” in cui Dio mi ha posto, possa giocare una partita onesta e coraggiosa per il bene di tutti noi. (Discorso alle delegazioni delle squadre nazionali di calcio di Argentina e Italia – 13 agosto 2013)

Articolo pubblicato originalmente su opusdei.org

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