Beatissimo Padre,
i membri e i consultori del Pontificio Consiglio per i Laici, convenuti a Roma per la XXV Assemblea plenaria del dicastero, con il cuore colmo di gratitudine per il dono di questa udienza, Le porgono i sensi del loro affetto e della loro filiale devozione.
Ogni Assemblea plenaria è per il nostro Consiglio un tempo forte di verifica e di bilancio delle attività svolte, ma anche un’occasione per progettare insieme il futuro, per individuare nuovi traguardi da raggiungere nel servizio alla causa del laicato cattolico. Nella vita del nostro dicastero, il periodo trascorso dall’ultima Plenaria è stato particolarmente fecondo e segnato da due importanti eventi. Il primo è stato il Congresso dei Laici cattolici dell’Asia, che si è svolto a Seoul in Corea nel settembre dell’anno scorso: una vera “boccata di ossigeno” e un forte incoraggiamento per molti cattolici asiatici, che vivono come esigua minoranza in situazioni spesso estremamente difficili. Il secondo evento, invece, è stata la Giornata Mondiale della Gioventù di Madrid dell’agosto di quest’anno: davvero una cascata di luce e di speranza per tutta la Chiesa. Oltre un milione di giovani ha dato una straordinaria testimonianza di fede piena di gioia e di entusiasmo, una testimonianza di cui il mondo di oggi ha tanto bisogno. E ora guardiamo il futuro: stiamo preparando un Congresso panafricano dei Laici cattolici che si terrà in Camerun nel settembre 2012.
Tema dell’Assemblea plenaria di quest’anno è: “La questione di Dio oggi”. Si tratta del primato di Dio nella vita dell’uomo. Lei, Santo Padre, non si stanca di ricordarci che il vero problema dei nostri tempi è proprio la “crisi di Dio”, “l’assenza di Dio”, quella “strana dimenticanza di Dio” tra molti nostri contemporanei. Ma la “crisi di Dio” genera una profonda crisi dell’uomo. Nell’Enciclica “Caritas in veritate” Lei chiaramente afferma: “Senza Dio l’uomo non sa dove andare e non riesce nemmeno a comprendere chi egli sia. /.../ L’umanesimo che esclude Dio è un umanesimo disumano” (n.78).
Oggi la questione di Dio è diventata davvero scottante. La crisi che la Chiesa sta vivendo, soprattutto nel mondo occidentale, è fondamentalmente una crisi di fede. L’assenza di Dio, in questo tempo, si fa sempre più pesante e aumenta il rischio che non pochi fedeli laici cedano alle pressioni della post-modernità che esclude Dio dall’orizzonte della vita dell’uomo.
Grazie, Santo Padre, per il Suo incalzante appello a ripensare e a rivivere la fede in modo nuovo, senza annacquamento e senza compromessi con la mentalità di questo mondo. Grazie per aver indetto l’Anno della fede che avrà inizio l’11 ottobre 2012. Grazie perché ci sollecita allo studio e alla riscoperta delle verità fondamentali della fede contenute nel Catechismo della Chiesa Cattolica.
Il mondo di oggi ha urgente bisogno di cristiani che siano veri “uomini di Dio”, veri “adoratori di Dio” perché, come Lei Santo Padre ci insegna: “Soltanto attraverso uomini che sono toccati da Dio, Dio può far ritorno presso gli uomini”. E noi sappiamo che proprio qui si giocano le sorti della nuova evangelizzazione nei nostri tempi.
Santità, ponendoci in ascolto della parola che Ella vorrà rivolgerci, imploriamo la Sua Benedizione sul Pontificio Consiglio per i Laici: i membri e i consultori qui presenti - cardinali, vescovi, sacerdoti e i numerosi laici con le loro famiglie.
Santo Padre, ci benedica tutti!