La croce compie viaggi da 30 anni in tutto il mondo e raggiunge migliaia di giovani

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IL PELLEGRINAGGIO DELLA CROCE DEI GIOVANI (1984-2014)

È conosciuta come la "Croce dell'Anno Santo", la "Croce del Giubileo", la "Croce delle GMG", la "Croce pellegrina"; molti la chiamano la "Croce dei giovani", perché è stata data ai giovani affinché la portassero in tutto il mondo, in ogni luogo e in ogni tempo. Questa è la sua storia.

Era il 1984, Anno Santo della Redenzione. Papa Giovanni Paolo II decise di mettere una croce – simbolo della fede – vicino all'altare maggiore nella Basilica di San Pietro, dove tutti potessero vederla. Fu dunque installata una grande croce di legno, alta 3,8 m., secondo i suoi desideri.

Alla fine dell'Anno Santo, dopo aver chiuso la Porta Santa, il Papa affidò quella stessa croce alla gioventù del mondo, rappresentata dai giovani del Centro Internazionale Giovanile San Lorenzo di Roma. Queste furono le sue parole in quell'occasione:

"Carissimi giovani, al termine dell'Anno Santo affido a voi il segno stesso di quest'Anno Giubilare: la Croce di Cristo! Portatela nel mondo, come segno dell'amore del Signore Gesù per l'umanità ed annunciate a tutti che solo in Cristo morto e risorto c'è salvezza e redenzione".

I giovani accolsero la richiesta del Santo Padre. Portarono la croce al Centro San Lorenzo, che sarebbe diventata la sua dimora abituale nei periodi in cui non si fosse trovata in pellegrinaggio per il mondo.

La Croce dell'Anno Santo (così veniva chiamata allora) fece il suo primo pellegrinaggio nel luglio 1984, recandosi a Monaco, in Germania, per il Katholikentag (Giornata dei Cattolici). Essendo solo una semplice croce di legno, all'inizio la gente non capiva che cosa avesse di speciale. Poco a poco però si rese conto che la Croce era lì in missione per desiderio del Santo Padre. Alla celebrazione eucaristica finale nello stadio della città, con 120.000 persone presenti, la Croce era vicino all'altare in modo che tutti potessero vederla.

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Nel 1984 i giovani portarono la Croce a Lourdes, Paray-le-Monial e altre località della Francia, poi di nuovo in Germania. Sentendo questa notizia, il Papa disse: "La devono portare anche a Praga, al Cardinal Tomasek". A quell'epoca, la Cecoslovacchia era ancora dietro la cortina di ferro e la Croce portata dai giovani sarebbe stata simbolo della comunione con il Santo Padre.

Nel gennaio del 1985, in risposta alla richiesta del Santo Padre, un gruppo di giovani tedeschi portò la Croce a Praga. Il 1985 era stato proclamato dall'ONU Anno Internazionale della Gioventù; la Domenica delle Palme parteciparono a un incontro con il Santo Padre in piazza San Pietro ben 300.000 giovani, e la Croce era con loro. Quell'anno la Croce fu portata in diverse parti d'Europa: Italia, Francia, Lussemburgo, Irlanda, Scozia, Malta e Germania; in ognuno di questi luoghi fu condotta in pellegrinaggio, fu protagonista di Via Crucis nelle strade delle città e partecipò a diversi incontri giovanili. Nel dicembre 1985, Papa Giovanni Paolo II annunciò che a partire dalla successiva Domenica delle Palme si sarebbe tenuta ogni anno una Giornata Mondiale della Gioventù. (Le Giornate Mondiali della Gioventù sarebbero state celebrate ogni anno a livello diocesano. A partire dal 1987, con cadenza periodica di 2 o 3 anni, si sarebbero tenuti nel quadro delle celebrazioni anche degli Incontri Mondiali dei giovani con il Papa in diversi paesi del mondo.)

Nel 1986, la Croce era presente alla celebrazione della prima Giornata Mondiale della Gioventù nella diocesi di Roma, che si tenne nella Basilica di San Giovanni in Laterano la Domenica delle Palme. Per la Croce, fu un anno ricco di pellegrinaggi e incontri in Italia, Francia e Svizzera.

Il 1987 fu l'anno della II Giornata Mondiale della Gioventù, che si tenne a Buenos Aires (Argentina), radunando per la prima volta giovani di tutto il mondo. Fu anche la prima volta che la Croce entrò nel continente americano, dove fu portata alcuni giorni prima delle celebrazioni. Il Santo Padre ricordò ai giovani le origini di quella Croce: "Presiede oggi il nostro incontro la grande Croce che ha iniziato tutte le cerimonie dell'Anno Santo della Redenzione, e che nella Domenica di Resurrezione ho donato a un gruppo di giovani...". Poi la Croce tornò in Europa per alcuni incontri giovanili in Germania, Francia e Grecia. Fu anche al Sinodo dei Vescovi che si tenne a Roma nel mese di ottobre.

Nel 1988, dopo la celebrazione della III Giornata Mondiale della Gioventù della diocesi di Roma nella Domenica delle Palme, la Croce fu portata in Germania e Francia, e poi traversò di nuovo l'Atlantico, questa volta per recarsi a Steubenville negli Stati Uniti.

Nel 1989 la Croce fece il giro delle diocesi dei Paesi Bassi; ad agosto si recò in Spagna, a Santiago de Compostela, per la IV Giornata Mondiale della Gioventù, che vide un nuovo Incontro Mondiale dei giovani con il Papa. Lì era in mezzo alla folla, insieme ai giovani del Centro San Lorenzo, per dare il benvenuto al Papa la sera della Veglia; la mattina seguente, per la Messa, fu messa in posizione più centrale. Nel mese di ottobre la Croce visitò per la prima volta il continente asiatico, dove si recò a Seoul (Corea) per il Congresso Eucaristico Internazionale.

Nel 1990 la Croce fu portata alla celebrazione della V Giornata Mondiale della Gioventù della diocesi di Roma, Domenica delle Palme. Tornò due volte nel continente americano: Messico e Stati Uniti. Inoltre visitò Francia, Germania e Italia.

Nell'agosto 1991, in occasione della VI Giornata Mondiale della Gioventù, la Croce andò con i giovani a Czestochowa (Polonia) per partecipare a un nuovo Incontro Mondiale con il Papa. Ancora una volta, il Santo Padre attirò l'attenzione dei giovani sulla Croce: "In mezzo a noi, che vegliamo, si è fermata la Croce. Avete portato qui questa Croce e l'avete innalzata al centro della nostra assemblea. [...] La Croce, il segno dell'ineffabile amore divino. Il segno che rivela che 'Dio è amore'". In seguito la Croce visitò la Germania e la Svizzera.

La Domenica delle Palme del 1992, durante la celebrazione della VII Giornata Mondiale della Gioventù della diocesi di Roma, la Croce fu affidata ai giovani degli Stati Uniti, dove si sarebbe tenuto il prossimo Incontro Mondiale. Al momento dell'Angelus il Santo Padre disse: "La Croce dell'Anno Santo - albero della vita! - che ora passerà dalle mani dei giovani polacchi a quelle dei giovani qui giunti dagli Stati Uniti, accompagni il vostro cammino di preparazione.". Prima di cominciare il suo viaggio attraverso le diocesi statunitensi, la Croce fu portata in Australia, dove i giovani desideravano tanto ospitarla anche solo per un breve periodo.

Nel 1993 la Croce iniziò il suo viaggio negli Stati Uniti, presiedendo celebrazioni, raduni, convegni e pellegrinaggi in tutto il paese. Fu poi portata all'Incontro Mondiale dei giovani con il Papa, che si tenne a Denver per l'VIII Giornata Mondiale della Gioventù. Ai giovani lì riuniti, il Santo Padre disse: "Seguite la Croce 'pellegrina'; andate in cerca di Dio, perché potete trovarlo anche nel cuore di una città moderna.". La Croce continuò a viaggiare attraverso gli Stati Uniti fino alla fine dell'anno.

La Domenica delle Palme 1994, durante la celebrazione della IX Giornata Mondiale della Gioventù della diocesi di Roma in piazza San Pietro, una delegazione di giovani degli Stati Uniti passò la Croce a una delegazione di giovani delle Filippine; infatti a Denver il Santo Padre aveva detto: "La Croce dell'Anno Santo ci condurrà a un incontro con il popolo generoso e pieno di fede delle Filippine.". Quindi la Croce prese il volo per le Filippine, dove intraprese un lungo pellegrinaggio attraverso le 79 diocesi del paese, spostandosi in nave, sulle spalle dei giovani e con ogni altro mezzo di trasporto disponibile.

Nel gennaio 1995 si svolse a Manila un nuovo Incontro Mondiale dei giovani con il Papa, in occasione della X Giornata Mondiale della Gioventù. La Croce fu portata nella città qualche giorno prima della celebrazione. Durante la Veglia del sabato sera, il Santo Padre si espresse così: "La Croce pellegrina passa da un Continente all'altro e i giovani di ogni dove si riuniscono per testimoniare insieme che Gesù Cristo è lo stesso per ciascuno, e il suo messaggio è sempre il medesimo. In lui non ci sono divisioni, né rivalità etniche, né discriminazioni sociali. Tutti sono fratelli e sorelle nell'unica famiglia di Dio". Dopo la Giornata Mondiale la Croce tornò in Italia, dove si recò presso diverse città e luoghi di pellegrinaggio.

La Croce fu poi affidata da un gruppo di giovani filippini a un gruppo di giovani francesi la Domenica delle Palme del 1996, durante la celebrazione della XI Giornata Mondiale della Gioventù della diocesi di Roma in piazza San Pietro. Queste furono le parole del Papa: "Abbracciare in questo giorno la Croce, passarla di mano in mano, costituisce un gesto molto eloquente. È come dire: Signore, non vogliamo restare con te solamente nel momento degli 'Osanna'; ma, col tuo aiuto, vogliamo accompagnarti nella via della Croce come fecero Maria, Madre tua e nostra, e l'apostolo Giovanni". Subito dopo, i giovani francesi portarono la Croce nel loro paese, dove fece il suo ingresso trionfale nella cattedrale di Chartres e presenziò alla Messa delle Palme la sera stessa. Cominciò così il suo nuovo pellegrinaggio, che la portò a visitare 90 diocesi e movimenti, anche in Germania e nei Paesi Bassi. Questa volta, in Germania si recò a Berlino, dove il Santo Padre aveva un incontro con i giovani del luogo; la Croce restò tutta la notte con i giovani raccolti in preghiera.

Nel 1997 la Croce proseguì il suo pellegrinaggio in Francia e nei paesi vicini (Austria e Belgio), raggiungendo Parigi ad agosto per la XII Giornata Mondiale della Gioventù, di nuovo celebrata con un Incontro Mondiale dei giovani con il Papa. Subito dopo fece ritorno a Roma.

Nel 1998, durante la celebrazione della XIII Giornata Mondiale della Gioventù della diocesi di Roma in piazza San Pietro, una delegazione di giovani francesi consegnò la Croce a una delegazione di giovani italiani: il prossimo Incontro Mondiale si sarebbe tenuto a Roma durante il Grande Giubileo. Nella sua omelia della Domenica delle Palme, Giovanni Paolo II disse: "Cari giovani, a voi è oggi riproposto il messaggio della Croce. A voi, che sarete gli adulti del terzo millennio, è affidata questa Croce che proprio tra poco sarà consegnata da un gruppo di giovani francesi a una rappresentanza della gioventù di Roma e d'Italia. Da Roma a Buenos Aires; da Buenos Aires a Santiago de Compostela; da Santiago de Compostela a Czestochowa; da Jasna Góra a Denver; da Denver a Manila; da Manila a Parigi, questa Croce ha peregrinato con i giovani da un Paese all'altro, da un Continente all'altro. La vostra scelta, giovani cristiani, è chiara: scoprire nella Croce di Cristo il senso della vostra esistenza e la fonte del vostro entusiasmo missionario". Dopo la celebrazione, la Croce cominciò a viaggiare in tutto il territorio italiano.

Nel 1999, continuando il suo pellegrinaggio in Italia, la Croce si fermò a Torino il 14 marzo e partecipò a un raduno di giovani in collegamento televisivo con piazza San Pietro per l'Angelus del Santo Padre. Giovanni Paolo II disse: “In questi mesi sta pellegrinando per le diocesi dell'Italia la Croce delle Giornate Mondiali della Gioventù. Oggi essa è giunta a Torino, dove i giovani del Piemonte e della Val d'Aosta si sono dati appuntamento per accoglierla in Piazza San Carlo. A loro - che sono uniti a noi mediante collegamento televisivo - rivolgo un saluto speciale e dico: non abbiate paura di accogliere nella vostra vita la Croce di Cristo!...”. A maggio si trovava ad Ancona quando il Papa andò a visitare la città. La prima tappa del cammino propriamente giubilare fu la celebrazione che si tenne con la Croce il 14 settembre a Roma, nella basilica di Santa Croce in Gerusalemme.

Nell'anno 2000 la Croce proseguì il suo pellegrinaggio giubilare per l'Italia: nell'ultima tappa fu portata in spalla da Mantova a Roma da un gruppo di 200 giovani, che la consegnarono ai delegati del Forum Internazionale dei Giovani con queste parole: “Durante il cammino ci siamo fortemente innamorati di questa Croce... ma siamo veramente felici di darla a voi, perché questa Croce non è nostra, è la Croce di tutti e per tutti. Anzi, capiamo che questo gesto è per noi l'ultimo atto del nostro pellegrinaggio, ma anche l'inizio di una nuova vita, dove la Croce non è più di legno, ma una Croce che tutti i giorni dovremmo portare con noi”. Poi la Croce fu portata in piazza San Pietro per l'apertura della XV Giornata Mondiale della Gioventù, celebrata con uno dei più grandi raduni giovanili mai visti: tra il 15 e il 20 agosto 2000, la Croce fu protagonista di una imponente Via Crucis che attraverso il Foro Romano raggiunse il Colosseo, vide miriadi di giovani accostarsi al sacramento della riconciliazione nel Circo Massimo, e più di due milioni di persone partecipare alla Messa finale celebrata dal Santo Padre a Tor Vergata.

Nel 2001, di nuovo in piazza San Pietro per la celebrazione della XVI Giornata Mondiale della Gioventù della diocesi di Roma, la Croce fu affidata da una delegazione di giovani italiani a una delegazione di giovani del Canada, dove si sarebbe tenuto il successivo Incontro Mondiale. In quell’occasione Giovanni Paolo II chiese: “Che cosa vediamo sulla Croce che s'eleva davanti a noi e che, da duemila anni, il mondo non cessa di interrogare e la Chiesa di contemplare? Vediamo Gesù, il Figlio Dio che s'è fatto uomo per restituire l'uomo a Dio”. Traversato di nuovo l'Atlantico, la Croce cominciò il suo lungo pellegrinaggio nell'immenso territorio canadese: viaggiando su aerei privati e di linea, trainata dai cani da slitta, trasportata su gru, trattori, barche a vela e da pesca, andò a visitare parrocchie, carceri giovanili, scuole, università, monumenti nazionali, centri commerciali, strade del centro, parchi e quartieri notturni.

Nel 2002, la Croce proseguì il suo viaggio nel Canada, interrotto per tre giorni a febbraio, quando fu portata a Ground Zero, New York, come segno di speranza per il popolo degli Stati Uniti, reduce dalla tragedia dell'11 settembre. Poi la Croce tornò in Canada. Il 28 aprile un gruppo di giovani dell'Ontario e del Quebec (chiamati "portageurs") partì con la Croce dalla Cattedrale Maria Regina Mundi di Montreal, per portarla a piedi fino a Toronto, con un pellegrinaggio che sarebbe durato 43 giorni. Ovunque si fermò, durante questo viaggio, la Croce attirò moltissima gente, che andò a toccarla e ad abbracciarla, pregando con fervore. A Toronto, la Croce restò con i giovani per tutta la XVII Giornata Mondiale della Gioventù, dove fu posta al centro di tutte le celebrazioni principali. Queste le parole del Papa durante la Cerimonia di accoglienza a Toronto: "È camminando con Cristo che si può conquistare la gioia, quella vera! Proprio per questa ragione Egli vi ha ripetuto anche oggi un annuncio di gioia: 'Beati...'. Accogliendo ora la sua Croce gloriosa, quella Croce che ha percorso insieme ai giovani le strade del mondo, lasciate risuonare nel silenzio del vostro cuore questa parola consolante ed impegnativa: 'Beati...'". Dopo l'Incontro Mondiale di Toronto, la Croce ritornò in Europa, dove si trasferì nella Repubblica Ceca fino alla fine dell'anno.

Tra il 21 marzo e il 5 aprile 2003 la Croce è stata in Irlanda, tornando a Roma in tempo per la Domenica delle Palme, quando i giovani canadesi l'hanno affidata ai giovani della Germania, sede del prossimo Incontro Mondiale. Alla fine della Messa delle Palme, Giovanni Paolo II ha voluto donare ai giovani una copia dell'Icona di Maria Salus Populi Romani (Questa copia dell'Icona, la cui versione originale è custodita nella basilica di Santa Maria Maggiore a Roma, è stata una figura centrale durante le celebrazioni della GMG 2000 a Tor Vergata): "Alla delegazione venuta dalla Germania, affido oggi anche l'Icona di Maria. D'ora in poi, insieme alla Croce, essa accompagnerà le Giornate Mondiali della Gioventù. Sarà segno della materna presenza di Maria accanto ai giovani, chiamati, come l'apostolo Giovanni, ad accoglierla nella loro vita." La Croce e l’Icona di Maria cominciarono il loro pellegrinaggio in molti paesi europei diretti verso la Germania. I paesi visitati furono: Norvegia, Spagna, Lussemburgo, Austria, Polonia, Slovacchia, Ungheria, Romania, Repubblica Ceca, Croazia, Bosnia ed Erzegovina, Svezia, Lituania, Danimarca, Portogallo, Francia, Irlanda, Paesi Bassi e Svizzera. Durante la visita in Spagna la Croce e l’Icona erano presenti alla canonizzazione di alcuni santi spagnoli e per un incontro di massa di giovani con Giovanni Paolo II.

Il viaggio per l’Europa continuò nel 2004. La Croce e l’Icona furono invitate in Inghilterra, Galles, Scozia, Italia, Belgio, Bulgaria e nuovamente in Bosnia ed Erzegovina. Il 4 aprile, Domenica delle Palme, la Croce e l’Icona cominciarono il loro pellegrinaggio nelle diocesi tedesche entrando dalla porta di Brandeburgo a Berlino. Tale evento fu seguito su schermi giganti dai giovani riuniti a Roma in piazza San Pietro per la celebrazione diocesana della XIX Giornata Mondiale della Gioventù. Giovanni Paolo II parlò della Croce nell’omelia, ricordando che erano passati 20 anni da quando l’aveva affidata ai giovani nell’Anno Santo e dicendo: “Da allora la Croce continua ad attraversare numerosi Paesi, in preparazione alle Giornate Mondiali della Gioventù. Durante i suoi pellegrinaggi ha percorso i Continenti: come fiaccola passata di mano in mano, è stata trasportata di Paese in Paese; è diventata il segno luminoso della fiducia che anima le giovani generazioni del terzo millennio”.

Il pellegrinaggio in Germania proseguì nel 2005. La Croce e l‘Icona visitarono gli organizzatori della GMG di tutto il mondo, riuniti a Bensberg per un incontro preparatorio. Il viaggio per la Germania si concluse con una marcia di 40 giorni da Dresda a Colonia, dove la Croce e l’Icona furono presenti alla XX GMG insieme ai giovani e a Papa Benedetto XVI. Dopo le varie celebrazioni, la Croce tornò a Roma per necessarie riparazioni.

La Domenica delle Palme 2006, una delegazione di giovani tedeschi passò la Croce e l’Icona a una delegazione di giovani australiani. Nella sua omelia Papa Benedetto parlò della Croce come segno di pace: “La nuova arma, che Gesù ci dà nelle mani, è la Croce – segno di riconciliazione, di perdono, segno dell'amore che è più forte della morte. Ogni volta che ci facciamo il segno della Croce dobbiamo ricordarci di non opporre all'ingiustizia un'altra ingiustizia, alla violenza un'altra violenza; ricordarci che possiamo vincere il male soltanto con il bene e mai rendendo male per male. ... Da Colonia a Sydney – un cammino attraverso i continenti e le culture, un cammino attraverso un mondo lacerato e tormentato dalla violenza! ... Ringrazio i giovani che ora porteranno per le strade del mondo questa Croce, nella quale possiamo quasi toccare il mistero di Gesù. Preghiamolo perché, nello stesso tempo, Egli tocchi noi ed apra i nostri cuori, affinché seguendo la sua Croce noi diventiamo messaggeri del suo amore e della sua pace. Amen”. Dopo le celebrazioni della Domenica delle Palme, la Croce e l’Icona ripresero il loro lungo viaggio alla volta dell’Australia, passando prima per l’Africa. I paesi visitati nel 2006 furono: Senegal, Guinea Bissau, Gambia, Ghana, Togo, Burchina Faso, Niger, Camerun, Gabon, Congo Brazzaville, Burundi, Ruanda, Tanzania, Malawi e Zambia. Furono superati ostacoli di tutti i tipi e migliaia di giovani ebbero la possibilità di pregare davanti alla Croce e l’Icona. Uno sciopero delle linee aeree in Europa determinò un ritardo iniziale. In un’altra occasione, la croce era troppo grande per entrare negli aerei disponibili e si dovettero trovare alternative piuttosto creative.

Il viaggio nel continente africano continuò nel 2007. I paesi visitati nella prima parte dell’anno furono: Botswana, Sud Africa, Swaziland, Mozambico e Madagascar. Si potrebbero raccontare molte storie sui viaggi della Croce e dell’Icona in camion attraverso le polverose strade africane. Le folle uscivano dalle case per accoglierle con canti e danze, attirando anche molte persone di altre chiese e religioni. Si organizzarono incontri con la Croce e l’Icona per incoraggiare i giovani a diventare una “generazione non violenta”. Si fecero marce per la pace. In paesi che avevano sofferto per conflitti etnici e genocidi, l’appello “Mai più” risuonava forte e chiaro mentre i giovani si radunavano attorno alla Croce e l’Icona. Dopo l’ intenso pellegrinaggio in Africa, iniziò il lungo viaggio verso l’Australia con una breve sosta in Asia e Oceania. I paesi visitati furono: Corea, Filippine, Guam, Isole Marshall, Chuuk, Palau, Papua Nuova Guinea, Isole Salomone, Timor Est, Kiribati, Samoa, Samoa Americane, Tahiti, Tonga, Fiji, Nuova Caledonia, Vanuatu e Nuova Zelanda. In paesi così lontani l’uno dall’altro e dal resto del mondo, l’impressione principale espressa dai giovani era che la Croce e l’Icona li facevano sentire più vicini al mondo esterno, perché erano stati toccati da miriadi di altre persone in ogni parte del globo. Spesso il loro arrivo veniva salutato da folle di giovani in abiti tradizionali che lanciavano fiori al loro passaggio. I due simboli della GMG viaggiarono su semplici barche attraverso le giungle tropicali e furono portati in processione in giro per tutte le isole. Aiutarono a portare la riconciliazione dove c’erano tensioni (Timor Est) e confortarono i giovani che avevano sofferto per terremoti e tsunami (Isole Solomon). A luglio la Croce e l’Icona raggiunsero l’Australia e cominciarono il loro pellegrinaggio attraverso il paese che avrebbe ospitato la GMG. I ragazzi dell’equipe JCI (Journey of the Cross and Icon = Viaggio della Croce e dell’Icona) tennero un diario dettagliato di tutto il pellegrinaggio, a cominciare dall’arrivo a Sidney e dalla cerimonia di passaggio dai neozelandesi, in cui giovani maori e aborigeni australiani svolsero le rispettive cerimonie rituali. Il diario del pellegrinaggio parla di deserto e di mare, di caldo e di freddo, di emozioni e conversioni, di comunità isolate e calorosi benvenuti.

Il pellegrinaggio in Australia proseguì nel 2008 e si concluse con una marcia di 15 giorni nell’arcidiocesi di Sydney, che culminò nella XXIII Giornata Mondiale della Gioventù con Papa Benedetto XVI e i giovani di tutto il mondo. La Croce fu al centro della Via Crucis che si svolse per le strade di Sydney e al porto. Il Papa durante la Veglia del sabato si riferì ai simboli della GMG dicendo: “Radunati davanti alla nostra Croce che ha tanto viaggiato e all’icona di Maria, sotto lo splendore celeste della costellazione della Croce del Sud, noi preghiamo. Questa sera, io prego per voi e per i giovani di ogni parte del mondo”. E fece questa domanda ai giovani: “Qual è la nostra risposta, come testimoni cristiani, a un mondo diviso e frammentato? Come possiamo offrire la speranza di pace, di guarigione e di armonia a quelle “stazioni” di conflitto, di sofferenza e di tensione attraverso le quali voi avete scelto di passare con questa Croce della Giornata Mondiale della Gioventù?” Dopo la Giornata Mondiale della Gioventù, la Croce e l’Icona furono riportate in aereo direttamente a Roma. Dopo una visita a Lourdes (Francia), tornarono a Roma per essere riparate.

La Domenica delle Palme 2009 fu l’occasione per la successiva cerimonia di passaggio della Croce e dell’Icona. Papa Benedetto XVI disse: “Cari amici! Alla fine di questa Liturgia, i giovani dell’Australia consegneranno la Croce della Giornata Mondiale della Gioventù ai loro coetanei della Spagna. La Croce è in cammino da un lato del mondo all’altro, da mare a mare. E noi la accompagniamo. Progrediamo con essa sulla sua strada e troviamo così la nostra strada...” Il giorno dopo, i giovani spagnoli, venuti per la consegna, furono ricevuti in udienza da Papa Benedetto. Il Papa spiegò loro il significato della Croce, dicendo: “L'incontro con la croce, che viene toccata e portata, diventa un incontro interiore con Colui che sulla croce è morto per noi. L'incontro con la croce suscita nell'intimo dei giovani la memoria di quel Dio che ha voluto farsi uomo e soffrire con noi. Mi rallegra sapere che questa croce che avete ricevuto la porterete in processione il Venerdì Santo per le strade di Madrid perché sia acclamata e venerata”. La Croce e l’Icona furono portate in Spagna e lì ricevettero un solenne benvenuto nella cattedrale di Madrid. Poi, prima di continuare il pellegrinaggio in Spagna, la Croce fu portata in Italia e in Polonia per celebrare il 25° anniversario della consegna della Croce dell’Anno Santo ai giovani da parte di Giovanni Paolo II, e visitò anche la città dell’Aquila, dove un terremoto aveva provocato enormi distruzioni. In seguito, la Croce e l’Icona ripresero il pellegrinaggio in Spagna cominciando dalla diocesi di Madrid.

La Croce e l’Icona trascorsero il 2010 percorrendo la Spagna e le sue isole, incluse le Canarie, con brevi visite anche ai santuari di Lourdes e Fatima. In ogni luogo in cui si recarono, furono organizzate con grande cura cerimonie e liturgie con i giovani.

Nel 2011 il pellegrinaggio continuò ad attraversare la Spagna, finché giunse il momento della XXVI GMG a Madrid. La Croce e l’Icona furono al centro di molti eventi, tra cui la Via Crucis per le strade di Madrid. Al termine della Messa conclusiva, i giovani spagnoli consegnarono i due simboli della GMG ai giovani brasiliani. Benedetto XVI disse loro: “Cari amici, prima di congedarci, e mentre i giovani di Spagna consegnano a quelli del Brasile la croce delle Giornate Mondiali della Gioventù, come Successore di Pietro, affido a tutti i presenti questo grande compito: portate la conoscenza e l’amore di Cristo a tutto il mondo. Egli vuole che siate suoi apostoli nel ventunesimo secolo e messaggeri della sua gioia. Non deludetelo!” A settembre di quello stesso anno, la Croce e l’Icona cominciarono il loro viaggio attraverso il Brasile. Un ‘tumultuoso’ benvenuto da parte dei giovani di San Paolo diede inizio al dinamico pellegrinaggio chiamato “Bote Fé”.

Il tour brasiliano continuò nel 2012, passando le frontiere per andare a visitare due santuari mariani in Uruguay. Essendo il Brasile un paese molto vasto con un gran numero di diocesi, la Croce e l’Icona potevano fermarsi solo due o tre giorni in ogni diocesi, per cui quei giorni erano pieni di attività: celebrazioni, cerimonie, visite a scuole e istituzioni, ai malati, ai carcerati, a persone in recupero da varie dipendenze e a molti altri che trovarono conforto nel toccare la Croce.

Nel 2013Bote Fé” continuò il giro del Brasile e arrivò a Rio de Janeiro per la XXVIII Giornata Mondiale della Gioventù. Papa Francesco parlò della Croce della GMG nel suo discorso alla Via Crucis a Copacabana, ricordando ai giovani che la Croce era stata consegnata loro da Giovanni Paolo II nel 1984. Poi li interpellò così: “Da allora la Croce ha percorso tutti i Continenti e ha attraversato i più svariati mondi dell’esistenza umana, restando quasi impregnata dalle situazioni di vita dei tanti giovani che l’hanno vista e l’hanno portata. Cari fratelli, nessuno può toccare la Croce di Gesù senza lasciarvi qualcosa di se stesso e senza portare qualcosa della Croce di Gesù nella propria vita. Tre domande vorrei che risuonassero nei vostri cuori questa sera accompagnando il Signore: Che cosa avete lasciato nella Croce voi, cari giovani del Brasile, in questi due anni in cui ha attraversato il vostro immenso Paese? E che cosa ha lasciato la Croce di Gesù in ciascuno di voi? E, infine, che cosa insegna alla nostra vita questa Croce?”.

La Croce e l’Icona sono tornate di nuovo a Roma nel 2014 in occasione della Domenica delle Palme e sono state consegnate dai giovani brasiliani ai giovani della Polonia, che le hanno subito portate a Poznan per le celebrazioni di Pasqua. A giugno il pellegrinaggio dei simboli della GMG ha oltrepassato i confini per recarsi in altri paesi dell’Europa dell’Est: il resto dell’anno si sta dedicando alle tappe in Bielorussia, Lituania, Lettonia, Russia, Ucraina, Moldavia, Romania, Ungheria, Slovacchia e Repubblica Ceca. Si stanno coprendo grandi distanze e sempre più giovani vengono raggiunti dalla Croce e l’Icona delle GMG. Il pellegrinaggio continua, passando di mano in mano, di paese in paese, di generazione in generazione…

Pontificio Consiglio per i Laici, settembre 2014


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